Hai presente quando sogni di morire?

Niccolò Fabi – Rosso (1997)

Nel 1996 debutta nel mondo discografico con il singolo “Dica”, che gli apre le porte verso il Festival di Sanremo. L’anno seguente con il brano “Capelli”, vince il Premio della Critica nelle Nuove Proposte al Festival di SanRemo 1997. Dello stesso anno è il disco d’esordio, che si intitola “Il giardiniere”. Un anno più tardi presenta, sempre a SanRemo il brano “Lasciarsi un giorno a Roma”, che farà parte del secondo album, “Niccolò Fabi”, all’interno del quale si trovano anche “Vento d’estate”, in coppia con Max Gazzè e “Immobile” assieme a Frankie HI-NRG. Il terzo lavoro, “Sereno ad Ovest” (2000), sostenuto dal singolo “Se fossi Marco”, precede una raccolta dei suoi pezzi più celebri, cantati in lingua spagnola per il mercato estero. “La cura del tempo” è il disco che esce nel 2003: fra gli ospiti vi sono Fiorella Mannoia, che canta in “Offeso” e Stefano Di Battista ne “Il negozio d’antiquariato”. In questo lavoro la ricerca musicale di Fabi si fa sempre più raffinata: si assiste all’inizio di un graduale di distacco dalle melodie più pop. Il 2006 è l’anno di “Novo Mesto”, disco registrato nella omonima cittadina Slovena, che contiene brani come “Oriente” e “Costruire”. Quest’ultimo diverrà negli anni uno dei suoi brani più amati. Sempre nello stesso periodo, a distanza da dieci anni dal suo debutto arriva la prima raccolta: è intitolata “Dischi volanti 1996-2006” e contiene l’inedito “Milioni di giorni”. Nell’anno successivo, il 2007, realizza il documentario “Live in Sudan”, che racconta del suo viaggio e di un concerto di beneficenza effettuato nel paese africano. La collaborazione con i Mokadelic sfocia nella scrittura e nella realizzazione della colonna sonora del film di Gabriele Salvatores “Come dio comanda”, tratto dall’omonimo libro di Niccolò Ammaniti. È il preludio a un nuovo disco: “Solo un uomo” viene pubblicato nel mese di maggio del 2009. Sempre in questo anno realizza con l’ong Medici con l’Africa CUAMM il documentario, Parole che fanno bene, sulla loro attività sanitaria in Uganda. Il 30 agosto 2010, insieme alla compagna Shirin Amini, organizza al Casale sul Treja, a Mazzano Romano, Parole di Lulù, la festa di compleanno per la figlia Olivia, scomparsa il 3 luglio precedente a seguito di una forma acuta di meningite, a soli 22 mesi. La giornata, inizialmente pensata per un piccolo gruppo di amici, col passare delle settimane diviene un grande concerto a cui prendono parte oltre cinquanta musicisti e circa ventimila persone. Durante le dodici ore del concerto, attraverso offerte libere e l’acquisto di magliette, vengono raccolti i fondi a favore di Medici con l’Africa CUAMM. A novembre 2010 viene pubblicato il singolo “Parole parole”: il brano è cantato da Niccolò Fabi con Mina. I proventi dalla vendita della canzone sono ugualmente devoluti in beneficenza. Nello stesso periodo collabora con l’amico Daniele Silvestri al brano “Sornione” contenuto nel disco “S.C.OT.C.H.”. L’anno si chiude con una nuova collaborazione cinematografica, scrive infatti con I Mokadelic “Il Silenzio”, brano originale inserito all’interno della colonna sonora di “Pulce non c’è”, opera prima del regista Giuseppe Bonito, tratta dall’omonimo libro di Gaia Rayneri. Il settimo disco di Fabi si intitola “Ecco” e viene pubblicato nel mese di ottobre del 2012. L’anno successivo l’artista romano è impegnato in un lungo tour che fa registrare il tutto esaurito in tutti i migliori teatri Italiani: il 2013 si conclude con l’assegnazione della Targa Tenco come miglior disco in assoluto e con il Capodanno Romano presso il Circo Massimo della sua città. Nel 2014 inizia la collaborazione con gli amici Daniele Silvstri e Max Gazzè per il progetto Fabi Silvestri Gazzè che lo vede pubblicare il disco “Il Padrone della Festa” e successivi Live. A marzo e aprile 2015 Niccolò Fabi decide di organizzare in autonomia un tour segreto, in solitaria, che gli permette di suonare in piccoli locali italiani che da sempre investono nella musica, facendogli cosi conoscere realtà sotterranee. Il disco successivo è del 2016 e si intitola “Una somma di piccole cose”. Anche con questo lavoro vince la Targa Tenco, come miglior album dell’anno. Nel 2017 festeggia con un tour estivo i vent’anni dal suo primo disco; al tour segue la pubblicazione della raccolta “Diventi inventi 1997 – 2017”, in cui include le canzoni per lui più significative rivisitate in chiave acustica. La versione deluxe include anche un libro intervista scritto da Martina Neri.

Il giardiniere è il primo album in studio di Niccolò Fabi, pubblicato nel 1997. Grazie alla sponsorizzazione dell’amico Riccardo Sinigallia, cantautore già affermato all’epoca, Fabi riesce a trovare una casa discografica disposta a produrre il suo primo album che, come accade spesso agli esordi, è una raccolta di alcune canzoni scritte nell’arco di molti anni della sua vita. Il successo estivo del singolo Dica l’anno precedente convince la Virgin a lanciare questo lavoro da cui sono estratti anche i singoli Parlami sempreCapelliIl giardiniere e RossoCapelli viene presentata al Festival di Sanremo 1997 dove vince il premio della critica nella sezione “Nuove proposte”. Il successo del disco è sancito dal conseguimento del disco di platino. Fabi si presenta subito come un autore leggero che tratta temi legati ai giovani, conditi con una buona dose di ironia. La sua immagine avvenente e scanzonata lo aiuta senza dubbio ad avvicinare agli inizi un pubblico giovane. Tuttavia anche le canzoni che sembrano affrontare i temi più leggeri nascondono delle interessanti riflessioni sulle relazioni di coppia, o sull’accettazione di sé stessi, o sull’ipocrisia dei rapporti sociali: questi temi danno un’idea più completa del talento dell’autore, idea che emergerà in modo più marcato già nell’omonimo album successivo. Fabi è coautore, con Sinigallia, della maggior parte dei testi e delle musiche, delle quali si occupa il più possibile personalmente, suonando spesso chitarra, basso e tastiera. I brani Sudore e Lalalla sono dei brevi pezzi strumentali in cui Fabi suona il basso. L’unico brano scritto interamente da Fabi è Ostinatamente.

Nel brano Fabi racconta un sogno in cui ha visto il proprio funerale, e si è reso conto di chi in vita gli ha voluto davvero bene. “Hai presente quando sogni di morire per vedere chi verrà al tuo funerale; per capire chi ti ha voluto bene, chi ti ha voluto male, hai presente? Chi ti vuole bene dopo di me? Chi ti vuole bene? E capire poi che hai sbagliato tutto; che non manchi a nessuno e lei non è vestita a lutto“. “E vedere poi la donna del tuo cuore che assiste alla funzione senza il minimo dolore“. Con amarezza, il cantante prende atto che la donna che ha sempre amato non solo non ha versato una lacrima per lui, ma invece di essere a lutto, ha uno sgargiante vestito rosso, da cui il titolo. “Ma è rosso, è un vestito rosso oggi quello che indossa per il mio funerale. Bella, senza più pensieri. Come sei tranquilla nel giorno del mio funerale“. Ma ci sono anche altri comportamenti inaspettati; come una conoscente che invece soffre molto e il migliore amico che non si è nemmeno presentato. “Hai presente poi la figlia del dottore seduta in terza fila che piange e non si fa notare. Per non parlare del mio migliore amico che mentre il prete parla sta nel letto suo a dormire“.