Michele Bravi – Il diario degli errori (2017)
Michele Bravi è un giovane cantante italiano, vincitore della settima edizione di X Factor ed ex coach di Amici. Michele si è affacciato nel panorama musicale a soli 19 anni, ma la sua carriera ha avuto una battuta d’arresto appena dopo la vittoria del talent. Il giovane è stato accusato di omicidio stradale a causa di un incidente avvenuto il 22 novembre 2018. Attualmente ha chiesto un patteggiamento a un anno e sei mesi, ma la decisione del Gup è stata rinviata a causa dell’emergenza sanitaria. Dopo aver superato il periodo buio è tornato sul palco come concorrente di Amici Speciali in onda dal 15 Maggio 2020. Michele fa parte della squadra bianca. Parlerà della sua storia e degli avvenimenti drammatici che hanno scosso la sua vita nella puntata di Verissimo che sarà trasmessa il 23 maggio.
Anime di carta è il secondo album in studio di Michele Bravi, pubblicato il 24 febbraio 2017 dalla Universal Music Group. Annunciato il 20 gennaio 2017, con la rivelazione di titolo e copertina, l’album esce il 24 febbraio dello stesso anno in seguito alla partecipazione di Bravi al Festival di Sanremo 2017 con il singolo Il diario degli errori. Il disco è stato prodotto da Francesco “Katoo” Catitti e contiene brani scritti, tra gli altri, da Cheope, Matteo De Simone, Luca Leoni, Alessandro Raina. Il 24 novembre 2017 l’album è stato ripubblicato con il titolo di Anime di carta – Nuove pagine, composto da un secondo disco contenente quattro inediti e una cover, tra cui il singolo Tanto per cominciare.
A prescindere dagli anni che si hanno; si può aver fatto tanti errori nel proprio passato e a volte si ha paura di iniziare una nuova relazione per paura di ricommetterli. “Ho lasciato troppi segni sulla pelle già strappata. Non c’è niente che si insegni prima che non l’hai provata, sono andato sempre dritto come un treno; ho cercato nel conflitto la parvenza di un sentiero. Ho sempre fatto tutto in un modo solo mio e non ho mai detto resta se potevo dire addio. Poche volte ho dato ascolto a chi dovevo dare retta; ma non ne ho tenuto conto, ho sempre avuto troppa fretta“. “Ho giocato con il fuoco e qualcuna l’ho anche vinta; ma ci è mancato poco mi giocassi anche la vita. Ho lasciato troppe volte la mia impronta sopra un letto senza preoccuparmi troppo di cosa prima avevo detto. Ho guardato nell’abisso di un mattino senza alba senza avere un punto fisso o qualcuno che ti salva“. Per cui si invoca al partner, quasi in una forma di masochismo di lasciarlo al proprio destino. “Almeno tu rimani fuori dal mio diario degli errori; da tutte le mie contraddizioni; da tutti i torti e le ragioni. Dalle paure che convivono con me, dalle parole di un discorso inutile. Almeno tu rimani fuori, dal mio diario degli errori“.