Jo Chiarello – Che brutto affare (1981)
Diciassettenne vinse Miss Teenager nel 1980, dopo Isabella Ferrari che vinse lo stesso titolo l’anno prima. Il suo primo produttore fu Franco Califano, che le suggerì l’immagine di donna disinibita ed esigente, che non manca di fustigare il suo uomo quando non è soddisfatta. Il suo maggior successo è Che brutto affare. La canzone uscita successivamente è intitolata In bianco il cui ritornello recitava: Non sei stanco di una che ti manda sempre in bianco? Il periodo successivo al 1981 non portò il successo auspicato favorendo il termine della collaborazione con Califano, a causa di disaccordi sul piano musicale. La cantante cambia così più di una casa discografica, più di un look e di uno stile musicale. Nel 1987 ottiene un discreto successo in Francia con il brano “Ma che bella storia d’amore”. Incoraggianti la vittoria tra i giovani ad Un disco per l’estate 1988 con Come nasce un nuovo amore e il secondo posto al Festival di Sanremo 1989 nella categoria “Nuovi” con la struggente Io e il cielo, titolo del suo primo album (Yep). Nel 1993 torna sulle scene musicali con Prima le donne e i bambini un album che mette in risalto l’anima rock dell’artista siciliana risultando al contempo raffinato. Tra i coristi di alcune tracce del suo ultimo album di brani inediti compare Giorgia Todrani che dopo pochi mesi vinse Sanremo Giovani.
In quel periodo non ci incidevano album ma 33 giri. Che brutto affare partecipò al Festival di Sanremo 1981 ma venne eliminata prima della serata finale, tuttavia riuscì ad ottenere un buon successo radiofonico e di vendite.
Si narra della disillusione di una ragazza verso il suo partner, che si atteggiava a superman nei momenti del corteggiamento e che poi mesi dopo lei lo retrocederà a metà di un man. Il punto di vista iniziale della ragazza “Che brutto affare, ti amavo di un amore nucleare e ascoltavo senza contestare le palle che sapevi raccontare“. E il punto di vista attuale “Io ti consideravo un superman; scemo, ma non sei nemmeno la metà di un man“. Va anche a fondo sulla virilità di lui “Che brutto affare, non mi hai insegnato neanche a far l’amore; capisco adesso che non ci sai fare. Parlavi bene e razzolavi male“. Ma ribalta anche le convinzioni su di lei “Sei uno scoppiato da dimenticare, pensavi fossi un’oca da spennare“. E ancora “Piuttosto il pollo l’ho pelato io, ci son cascata un pò; scemo, ma adesso il gioco lo comando io“.