Ivan Graziani – Maledette malelingue (1994)
Nel disco c’è finalmente il primo grande vero successo della sua già lunga carriera: Lugano addio. E’ il 1977 e un ispiratissimo Ivan sfornerà un album all’anno fino al 1981, incidendo la maggior parte dei suoi più grandi successi: Pigro (1978), che contiene canzoni come Monnalisa, Paolina e appunto Pigro; Agnese dolce Agnese (1979), che contiene Agnese, Fuoco sulla collina, Taglia la testa al gallo; Viaggi e intemperie (1980), che contiene Firenze, Dada, Tutto questo cosa c’entra con il r’n’r?; Seni e coseni (1981), che contiene Pasqua, Cleo e Signorina. Del 1982 è il live Parla tu, mentre per un nuovo album bisogna attendere il 1983 con Ivan Graziani, che contiene Signora bionda dei ciliegi e Il chitarrista. Del 1984 é Nove, che contiene Limiti e Minù Minù. Ivan partecipa al Festival di Sanremo 1985 portando la dolce e sottovalutata Franca ti amo, e l’anno dopo pubblica l’ultimo album per la RCA: Piknic. Occorrono due anni per un nuovo punto di partenza: il primo disco per l’etichetta Carosello è il grintoso Ivangarage, registrato nello studio casalingo di Ivan, che contiene Noi non moriremo mai, Prudenza mai, Un uomo. Del 1991 è l’album Cicli e tricicli, e tre anni dopo esce con Malelingue, album ispirato che riporterà in luce Ivan, anche grazie alla fortunata partecipazione al Festival di Sanremo 1994 col brano Maledette malelingue. L’anno successivo vede la luce un secondo album dal vivo, contenente anche alcuni brani inediti e intitolato Fragili fiori…Livan, che si pregia della collaborazione dell’amico Renato Zero. Purtroppo Ivan non farà in tempo a pubblicare le nuove canzoni a cui stava lavorando, venendo a mancare il 1 gennaio 1997. Alcuni brani rimasti inediti usciranno negli anni successivi e, ad oggi, non si contano le raccolte antologiche e le versioni delle sue canzoni cantate da moltissimi artisti, che continuano ad omaggiare la “chitarra rock della musica italiana d’autore”.
Malelingue è il quindicesimo ed ultimo album di Ivan Graziani pubblicato nel 1994. È anche chiamato Antologia (da non confondere con l’omonimo album postumo del 2004). Nel video di Maledette Malelingue comparve una giovane quanto sconosciuta Violante Placido nel ruolo della protagonista.
La protagonista della canzone è una minorenne, ha solo 15 anni e si chiama Federica. Questa non è una storia di pedofilia; perchè Federica non è circuita da nessun orco; è solo interessata a uomini è più grandi di lei. “Ma la gente non lo sa che Federica ha quindici anni, anche se una donna è; così la gente vede il male. Anche dove non ce n’è“. Ma questo la gente non lo capisce. “Lo sai cosa fa, lo sai con chi va e con chi si vede? Il pomeriggio dopo palestra verso le sei. Lei sale da lui all’ultimo piano; lei va quell’uomo. Un uomo maturo, si dice sposato. Tanto più grande di lei“. “Ma che cosa faranno, che cosa diranno per più di due ore? Si toccheranno, si baceranno? Ah! Se suo padre sapesse! Qualcuno di noi con un pò di coraggio glielo deve dire. E che diamine! Qua ci vuole sicuro un pò di moralità“. Una previsione dell’autore sul destino della povera ragazza. “Lei sta coi grandi e non frequenta quelli della sua età. Oh! Maledette malelingue. La gente la distruggerà. La gente la distruggerà“. E infatti la gente non tarda a non farsi gli affari suoi. “Si dice che sì, si dice che no. Eh… mah! Vedrai, vedrai, vedrai.
Qualcosa ci sarà. Metti la paglia sul fuoco e un incendio poi scoppierà. Lui l’hanno cacciato, allontanato in un’altra città“. E anche Federica non ha avuto destino migliore. “E si dice che a lei suo padre le ha date di santa ragione. Adesso sta chiusa in casa e per un bel pezzo non uscirà“. Ed è il populismo della gente purtroppo a trionfare. “Vedi, un po’ di coraggio
e certe puttane vanno punite. E che diamine! Qua ci vuole sicuro un pò di moralità“.