Giusy Ferreri – La bevanda ha un retrogusto amaro (2014)
Dopo diverse esperienze musicali con svariate band e come solista, ha raggiunto la notorietà nel 2008 partecipando e classificandosi seconda alla prima edizione italiana del talent show X Factor. Nella sua carriera ha ottenuto vari riconoscimenti, tra i quali un Premio Videoclip Italiano, un Premio Lunezia, un Sanremo Hit Award, due Venice Music Awards, cinque Wind Music Awards e il premio internazionale European Border Breakers Awards. La cantante ha partecipato a tre edizioni del Festival di Sanremo, nel 2011, 2014 e 2017 rispettivamente con Il mare immenso, Ti porto a cena con me e Fa talmente male, e ha vinto insieme con Takagi & Ketra, il Wind Summer Festival nel 2018 con Amore e capoeira. Attualmente detiene ben tre record: è la cantante lanciata da un talent show italiano ad aver venduto più copie nel mondo con circa 2,5 milioni di album e singoli, è l’artista che è rimasta più a lungo alla numero 1 della classifica dei singoli italiana (47 settimane, con i brani Non ti scordar mai di me, Novembre, Roma-Bangkok, Amore e capoeira e Jambo) record precedentemente detenuto dalla cantante Madonna con 38 settimane ed inoltre è l’unica artista italiana, insieme a Baby K, ad aver ottenuto un disco di diamante per un singolo digitale, grazie a Roma-Bangkok.
L’attesa è il quarto album in studio solista di Giusy Ferreri che, pre-ordinabile sull’iTunes Store dal 18 marzo, è stato pubblicato fisicamente dalla casa discografica Sony Music il 25 marzo 2014. L’album è anticipato dal singolo Ti porto a cena con me, brano presentato al 64º Festival di Sanremo e classificatosi nono. Il 23 aprile 2014 è stato annunciato come secondo singolo estratto La bevanda ha un retrogusto amaro a cui è seguito Inciso sulla pelle il 27 giugno successivo.
Racconta la storia tragicomica di una ragazza e di una serata in discoteca. Il brano si rivolge ai giovani che vivono la realtà delle discoteche in cui spesso accadono episodi di violenza sessuale a causa dell’assunzione inconsapevole di droga (la cosiddetta droga dello stupro). In questo caso la reazione della protagonista che subisce violenza è negare, il suo ricordo è distorto e confuso e preferisce credere di essere stata rapita da un marziano e di essersene addirittura innamorata. Questo brano è un’esortazione a non aver paura della verità. “Sul divano in discoteca, credo di avere dormito; mi ha rapita anche un marziano che ha ballato fino all’alba con me. Non ricordo né il suo nome neanche il volto, ma il respiro invece sento ancora vivo su di me. La bevanda ha un retrogusto amaro e io mi sento debole. Ma io non so nemmeno poi chi sei e la tua voce riconoscerei; ora non so nemmeno dove sei, ho aperto gli occhi e già non c’eri più“. “Son tornata in discoteca per cercare quel marziano; sul divano in discoteca
credo di avere… Non ricordo né il suo nome, neanche il volto, ma il respiro invece sento ancora vivo su di me. Roipnol, GHB, ketamina, ha un cocktail di benzodiazepine“. Mentre la protagonista vaneggia e col passare delle ore inizia ad essere consapevole di quello che è accaduto, anche se non lo vuole ammettere a se stessa; gli altri presenti nella discoteca hanno invece ben presente la situazione. “Lo stupratore, lo stupratore, in discoteca la gente grida; ma io cerco invano il mio marziano, forse lo amo, meglio non dire. Se ero con te, se lo dirò nessuno mai mi crederà“.