Franco Fasano – E quel giorno non mi perderai più (1989)
Il suo esordio ufficiale fu al Festival di Sanremo nel 1981 con il brano Un’isola alle Hawaii. Negli anni successivi partecipò, come interprete, ad altre tre edizioni del Festival: nel 1989, nella sezione Nuove Proposte, con E quel giorno non mi perderai più, classificatasi al terzo posto; nel 1990 con la canzone romantica Vieni a stare qui (secondo posto) e l’ultima nel 1992 con Per niente al mondo, brano interpretato in coppia con Flavia Fortunato e posizionatosi al settimo posto. Il brano E quel giorno non mi perderai più rappresentò uno spartiacque nella carriera di Fasano. Il brano, in origine composto per essere cantato al Festival di Sanremo 1990 da un artista importante, su consiglio dei discografici fu interpretata da lui stesso. Questo incoraggiò Fasano a dedicarsi a tempo pieno alla musica anche come cantante oltre che come autore. Nel 1990 pubblicò il suo primo album Un cielo che non sai scritto assieme a Fabrizio Berlincioni; tra i pezzi inediti contenuti nell’LP spiccano Un cane sciolto (sigla dell’omonimo sceneggiato RAI con Sergio Castellitto) e Da fratello a fratello, un inno alla fratellanza cantato assieme ad Anna Oxa e a Fausto Leali. Poi sparisce dalle scene per reciclarsi come autore di canzoni per bambini.
E quel giorno non mi perderai più è uno dei brani più noti di Franco Fasano. È stata scritta da Fabrizio Berlincioni su musica dello stesso Fasano. La canzone partecipò al Festival di Sanremo 1989 nella sezione Nuovi ed arrivò al terzo posto. Nella stessa occasione Fasano partecipò anche nella categoria dei Campioni come autore con altre due canzoni, vale a dire La fine del mondo, eseguita da Gigi Sabani, e Ti lascerò, che avrebbe vinto la manifestazione nell’interpretazione in duetto di Anna Oxa e Fausto Leali.
Problemi di coppia. Si capisce che si sono persi di vista già più volte. Lui vorrebbe riprovarci. “L’inquietudine è una scia dove nuoti sempre tu, la corrente è sempre dove non ti fermi più“. Ci sono anche alcuni rimproveri bonari “Se tu seguissi la teoria della regolarità, ti raggiungerei attraverso tutte le difficoltà e se tu istintivamente ritrovassi l’armonia, ne guadagnerebbe il mondo, non soltanto noi“. “Perdoniamoci le volte che non siamo stati noi, quando c’erano le lotte dei tuoi sogni contro i miei“. Fino ad arrivare alla vera e propria richiesta. “Ma dimmi dove sei, così ogni tanto mi oriento e dimmi come mai da me ti stai nascondendo. La tua fragilità la scopro e poi la difendo“. “E dimmi si o no se è vero che ti appartengo, se stare insieme a me ha ancora un suo fondamento“. “Se non ti troverò ti cercherò tutto il tempo. Se mi sorriderai ritroverò l’entusiasmo“. Ma è il titolo l’invito più diretto. Poichè quando deciderà di dare loro un’altra possibilità “E quel giorno non mi perderai più“.