Ci sono stati uomini

Fabrizio Moro – Pensa (2007)

Fabrizio Moro, pseudonimo di Fabrizio Mobrici è attivo dal 1996, nell’arco della sua carriera ha pubblicato dodici album, di cui nove in studio, uno dal vivo e due raccolte. Ha partecipato a sei Festival di Sanremo con i brani Un giorno senza fine nel 2000, Pensa nel 2007, vincendo la gara nella sezione Giovani ed il relativo Premio della Critica Mia Martini, Eppure mi hai cambiato la vita nel 2008, Non è una canzone nel 2010, Portami via nel 2017 e vincendo la sezione Big nel 2018 con Non mi avete fatto niente in coppia con Ermal Meta. In veste di autore ha partecipato nel 2012 con Sono solo parole per Noemi e nel 2016 con Finalmente piove per Valerio Scanu. Ha al suo attivo anche una partecipazione al Festivalbar 2007, una all’Eurovision Song Contest 2018 e quattro al Summer Festival nel 2015, 2016, 2017 e 2018 oltre a tre Premi Lunezia, tre Premi Roma Videoclip, un Venice Music Awards, due Wind Music Awards e un SEAT Music Awards.

Pensa è il terzo album in studio di Fabrizio Moro, pubblicato il 2 marzo 2007, dopo la vittoria di Moro al Festival di Sanremo 2007 con il brano che dà il titolo all’album. Pensa è l’album più venduto da Moro, vendendo ben 50 000 copie solo in Italia, diventando disco di platino. Il disco si è aggiudicato il Premio Lunezia per il valore Musical-Letterario, oltre ai premi Radio&Stampa e Sorrisi e canzoni tv. Oltre a Pensa, i singoli estratti dall’album sono Fammi sentire la voce e Parole rumori e giorni.

Questa canzone ha colpito nel segno quando è stata incisa, proprio perchè parla di mafia come da tanto tempo non si faceva. Dalla parte di chi vuole lottare per sdradicare questo cancro dalla Sicilia e dall’Italia intera. Consapevoli, però che solo lottando insieme si riuscirà a vincere. “Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine, appunti di una vita dal valore inestimabile, Insostituibili perché hanno denunciato il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato. Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra di faide e di famiglie sparse come tante biglie su un’isola di sangue che fra tante meraviglie. Fra limoni e fra conchiglie, massacra figli e figlie di una generazione costretta a non guardare; a parlare a bassa voce, a spegnere la luce, a commentare in pace ogni pallottola nell’aria, ogni cadavere in un fosso. Ci sono stati uomini che passo dopo passo hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno con dedizione contro un’istituzione organizzata. Cosa Nostra, cosa vostra, cos’è vostro?“. “Semplicemente pensa prima di sparare pensa prima di dire e di giudicare, prova a pensare. Pensa che puoi decidere tu. Resta un attimo soltanto, un attimo di più con la testa fra le mani“.

Il sogno mio di adesso è per te.

Mango – Chissà se nevica (2007)

Esordisce nel 1976 e continua a proporre i suoi pezzi con scarso successo. Nel 1984 Mango presenta un provino che rimane però a lungo impantanato sulle scrivanie della Fonit. Si trova presso gli studi della Fonit un “tale” Mogol che ascoltando un passaggio del provino, rimane bene impressionato e chiede di incontrare un Mango in quel periodo, impegnato negli studi di Roma per la realizzazione di un album di Scialpi. L’invito però viene rifiutato dal giovane lucano, ormai sempre più deciso a lasciare la musica per gli studi, e soltanto dopo ripetuti tentativi Mogol riesce nell’intento. L’incontro, avvenuto anche in presenza di Mara Maionchi e di Alberto Salerno, è positivo e si traduce prontamente non solo nella decisione di produrre il giovane artista ma anche di scrivere la lirica per questa musica. Così ebbe vita una delle canzoni più rappresentative e conosciute di Mango: stiamo parlando di “Oro”. Possiamo dire che in seguito a questo evento comincia una nuova avventura discografica, assistito anche da una collaborazione sempre più fitta con Mogol, che segnerà un momento di grande importanza nel suo percorso artistico. Cambio di marcia, e nei successivi 4 anni vengono pubblicati ben 4 album: l’onda. Inarrestabile del successo di Oro lo trascina sulla riviera ligure, infatti nel 1985 ad ospitare Mango è il palcoscenico sanremese. Debutta al Festival con Il Viaggio aggiudicandosi subito il premio della critica, e pubblicato il 45 giri, realizza l’album Australia. Il 1986 lo vede ancora a Sanremo, stavolta gareggia nella categoria Big. E’ il turno di Lei verrà e dell’album Odissea. Nello stesso periodo vince il Telegatto come ‘rivelazione dell’anno’. Nel 1987 è sempre Sanremo: il brano in questione è Dal cuore in poi, ma è un altro il brano che passerà alla storia: è l’anno di Bella d’estate, scritta con Lucio Dalla, il 33 invece prende il titolo di Adesso. Con questo brano ottiene grosse soddisfazioni che non tardano ad arrivare neanche dall’estero, album stampato in tutta Europa, in primis in Germania, ma spopola letteralmente in Spagna dove si colloca ai vertici delle classifiche e ben presto viene pubblicato l’album in lingua spagnola prendendo il nome di Ahora. Nel 1988 Inseguendo l’aquila è il nuovo album dell’artista lucano, in questa occasione l’estratto è Ferro e fuoco. Ancora notevoli riscontri dall’estero ed ancora una pubblicazione in lingua iberica, album che in Spagna cambia nome: Hierro y Fuego. Nel 1990 dopo due anni di pausa, si ritorna a Sanremo, il brano presentato è Tu si… Nel 1992 con l’uscita di Come l’acqua, viene decantato dagli addetti ai lavori come il cantante del pop-mediterraneo. Dallo stesso album, oltre all’omonima Come l’acqua pubblicata in una duplice versione, diventa un vero e proprio caposaldo della musica italiana la pittoresca e descrittiva Mediterraneo. Nel 1994 cambia etichetta, stavolta è con la EMI che pubblica Mango, album omonimo, tra tutte spicca la canzone Giulietta scritta assieme al genio di Pasquale Panella. Nel 1995 arriva una nuova partecipazione sanremese, il brano è Dove vai, premiato come miglior arrangiamento della manifestazione canora, a curarlo è Rocco Petruzzi; in seguito viene pubblicato il primo live di una ormai solida carriera artistica. Nel 1997 ritorna alla Fonit Cetra con la pubblicazione di Credo e il ritorno è in pompa Magna. Per la realizzazione di quest’album, Mango si avvale di collaboratori internazionali del calibro di: Mel Gaynor (batterista dei Simple Minds) e David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel). L’album è musicalmente intriso di atmosfere rarefatte e di ambienti sonori, frutto dei sapienti arrangiamenti di Rocco Petruzzi e Greg Walsh. L’anno seguente l’eco delle sirene Sanremesi hanno ancora fascino ammaliante e con la partecipazione di Zenima, presenta alla platea il brano Luce, magistralmente riproposto in versione inglese nella ristampa di Credo. Nel 1999 un nuovo cambio di casa discografica, stavolta è il turno della WEA. Viene pubblicato così il primo The best ufficiale della discografia, il titolo dell’album è Visto così, contenente 2 inediti composti con l’ormai collaudato fratello Armando e nuovamente con Pasquale Panella. Amore per te fa da spartiacque, ma al seguito vi sono alcune rivisitazioni di brani divenuti dei veri e propri evergreen. Viene inoltre incisa per la prima volta da Mango Io Nascerò, canzone donata a Loretta Goggi nel 1986. Lo stesso Mango definisce quest’album come un punto di arrivo, un voler tirare le somme e fare il punto della situazione. Dopo 5 anni nel 2002 ritorna a pubblicare un album interamente di inediti: Disincanto. Come anticipato da lui stesso, stavolta troviamo un nuovo Mango, affiora una nuova veste dell’artista, ed una nuova vena compositiva. Sente per la prima volta l’esigenza di raccontarsi e quindi di scrivere i testi addentrandosi nel proprio io. Risulta essere autore di gran parte dell’intero album. Assoluto padrone e trascinatore dell’album è senza dubbio il brano “La rondine”, da segnalare inoltre, la cover di Michelle dei Beatles, eseguita straordinariamente a 6 voci, tanto originale quanto affascinante. Interamente composto da Mango, nel 2004 viene pubblicato “Ti porto in Africa” che è la naturale evoluzione del suo percorso musicale. Grande magia e raffinato equilibrio, affonda le radici nella melodia e la gestisce con suoni e arrangiamenti più propri del pop-rock di matrice anglosassone. Degno di nota è il bellissimo duetto con Lucio Dalla in “Forse che si, forse che no”. Nel 2005 “Ti amo così”, pubblicato dalla Sony-BMG, è un canto all’amore poeticizzando la vita. Unica ispirazione sono i sentimenti più profondi che, messi sul pentagramma, arrivano fino ad un Dicembre degli aranci, in duetto con la moglie Laura Valente, capace di far commuovere anche i più duri di cuore. Muore improvvisamente di infarto durante un concerto a Policoro (Matera), mentre stava cantando una delle sue più belle canzoni: “Oro”.

L’albero delle fate è un album di Mango. In Chissà se nevica come in altri brani (SensazionaleChe difficile canzone seiE ti amo più di me) emergono i suoi punti di forza: ovvero arrangiamenti ricchi ma sempre al serivizio della melodia, un impianto sonoro che ben calibra i vari materiali a sua disposizione, tra cui spicca naturalmente la voce. Chi parla di falsetto riferendosi a Mango, cade in errore come lui stesso ha tenuto a precisare. Quello di Mango è un semi-falsetto voce di petto da non confondersi con il semi-falsetto, voce di testa.

Dichiarazione d’amore. “Volevo dirti adesso, che sto vivendo adesso per te. Volevo dirti adesso che il sogno mio di adesso è per te“. “Volevo dirti adesso che tra le foglie adesso non c’è. L’umore del tuo passo, serenità che adesso non c’è“. L’amore va oltre le difficoltà e i dolori. “Chissà se nevica al di là di un dolore se è dispari il freddo nel cuore; se da un tramonto è giusto prendere un fiore che possa rifiorire ancora“. E’ giurarsi amore eterno nonostante tutto. “La vita è sempre quel darsi all’anima intensamente. Tu bella sempre. Probabilmente quel dirti addio non è conveniente. Tu bella sempre“.

Mi dondolo in disparte

Nada – Luna in piena (2007)

Divenne nota al grande pubblico per aver presentato al Festival di Sanremo nel 1969 la famosissima canzone “Ma che freddo fa“, quando aveva appena 15 anni. La sua hit andò subito in testa alle classifiche e ci restò per ben cinque settimane. “Cuore stanco” è la sua seconda hit di successo. Si ripresenta assiduamente a Sanremo, nei primi anni ’70. Nell’edizione del ’71 vinse insieme a Nicola Di Bari, con la canzone “Il cuore è uno zingaro” di Franco Migliacci, mentre nel ’72 si piazza al terzo posto con “Re di denari“. Partecipa anche diverse edizioni di Un disco per l’estate, presentando canzoni come “Una chitarra ed un’armonica” e “Brividi d’amore”. Vanta numerose presenze al Festivalbar tra gli anni ’70 ed ’80. L’incontro con il cantautore e poeta Piero Ciampi, avrebbe segnato una svolta nella sua carriera verso una maggiore maturità artistica. Nel 1973 pubblicarono un album insieme, intitolato “Ho scoperto che esisto anch’io“, ma non ottenne immediatamente il successo sperato. Verso gli anni ’80, lascia la canzone d’autore per tornare al genere pop e finalmente rientra nella top ten dei 45 giri, con il singolo “Ti stringerò“, brano scritto da lei. La stessa canzone verrà poi inserita nella colonna sonora del film di Gabriele Mainetti “Lo chiamavano Jeeg Robot”, nel 2015. Nell’83, dalla RCA passa alla EMI ed incide “Amore disperato“, altro celebre successo di Nada e si aggiudica il premio di “migliore cantante donna dell’anno” presso la rassegna “Vota la voce”. Oscillando tra alti e bassi nel corso della sua carriera, ha collaborato con molti nomi della musica italiana, tra cui Mauro Lusini, Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante ed infine Adriano Celentano, con il quale incise “Il figlio del dolore“, pubblicata nel 2000. Nel 1997 nasce il Nada Trio, composto da  Fausto Mesolella (chitarra) e Ferruccio Spinetti (contrabbasso), della Piccola Orchestra degli Avion Travel con i quali reinterpreta alcuni classici. Si ripresenta a Sanremo con dei brani firmati da lei, come “Guardatemi negli occhi” (1999) e “La luna in piena” (2007) ottenendo un discreto successo di pubblico. Partecipa al concerto benefico “Amiche per l’Abbruzzo“, nel 2009, al fianco delle colleghe Paola Turci, Carmen Consoli e Marina Rei.

Luna in piena è un album di Nada, pubblicato in occasione della partecipazione della cantante al Festival di Sanremo 2007. La track list comprende 10 brani inediti, tra cui i due singoli Luna in piena e Pioggia d’estate. Il disco vince il Premio di miglior album indipendente dell’anno al Meeting Etichette Indipendenti.

La voglia di fare sesso con il proprio partner è tanta. E’ poi lei pensa che altro non si può fare, visto che non sa neppure ballare. “Non so ballare niente, ne un tango, ne un valzer; non so ballare niente, mi dondolo in disparte“. “La vita è una mossa, dimentico me stessa, son la tua donna piena d’ombre“. Lei cerca di convincere il suo uomo ad avere questo rapporto e a lasciarsi andare nonostante il suo imbarazzo, che cerca di respingere. “Spingo la nave in rotta, sento una fitta al cuore, non ho paura, voglio solo andare“. “E dentro le tue mani sono una luna piena, resto lassù a guardare, la tua voglia“. “Piena, in piena, prendimi stasera; sono piena, in piena prendimi la testa tra le mani e tocca la paura vera; la mia timidezza m’incatena“.

Di Gino, io mi fido un pò di più

Daniele Silvestri – Gino e l’Alfetta (2007)

Daniele Silvestri nasce il 18 agosto 1968 a Roma, figlio di Alberto, sceneggiatore e autore televisivo. Il suo debutto avviene nel 1994 con l’album “Daniele Silvestri”, che gli vale la “Targa Tenco” per il miglior disco d’esordio. L’anno successivo prende parte, con “L’uomo col megafono”, al Festival di Sanremo tra le nuove proposte, e si aggiudica il premio della critica “Volare” per il miglior testo letterario. Il brano farà parte del suo secondo disco, “Prima di essere un uomo”, insieme con “Le cose in comune”, vincitrice della “Targa Tenco”. Dopo aver firmato la colonna sonora di “Cuori al verde”, film di Giuseppe Piccioni, e aver ricevuto il Premio Nazionale Eti Giovani per il Teatro, pubblica nel 1996 “Il dado”, doppio album in cui suona anche Max Gazzè al basso, e che comprende “Cohiba”, una delle sue canzoni più famose, ispirate alla figura di Che Guevara e alla Rivoluzione Cubana. Nel 1999 Silvestri torna a Sanremo con “Aria”, che gli regala il premio “Mia Martini” della critica. Seguono la pubblicazione di “Sig. Dapatas”, quarto disco, e la realizzazione delle musiche del film “Albania”, con Giancarlo Giannini. Dopo aver firmato, nel 2000, le musiche dello spettacolo teatrale “Tango”, ispirato alla vicenda dei desaparecidos argentini, pubblica la raccolta “Occhi da orientale – Il meglio di Daniele Silvestri”. Nel 2002, il cantautore torna al Festival di Sanremo con “Salirò”: il brano si classifica solo al quattordicesimo posto, ma – complice la messa in scena con la partecipazione di Fabio Ferri – ottiene immediatamente un eccezionale successo di pubblico. Oltre a vincere il premio “Mia Martini”, Silvestri si aggiudica quattro Italian Music Awards per la migliore composizione musicale, il miglior videoclip, il miglior singolo e il miglior arrangiamento. Il sesto album, “Unò-duè”, accompagnato dai singoli “Il mio nemico” e “Sempre di domenica”, anticipa la pubblicazione di “L’autostrada”, libro che racconta il tour appena concluso e l’attività musicale di Silvestri con pagine di diario, testi inediti e fotografie. Vincitore del Premio Amnesty Italia grazie a “Il mio nemico” (che nel 2012 sarà scelto per far parte della colonna sonora del film di Massimiliano Bruno “Viva l’Italia”), Daniele pubblica nel 2004 “Livre trânsito”, il suo primo live, che include l’inedito “Kunta Kinte”, realizzato con Frankie HI-NRG, e due brani scritti per altri: “Il fiume e la nebbia”, per Fiorella Mannoia, e “Il secondo da sinistra”, per Mina. Nel 2007 si presenta nuovamente a Sanremo, con “La paranza” che arriva al quarto posto, e che precede “Il latitante”, il suo ottavo disco: il singolo “Mi persi” viene scelto per la colonna sonora di “Notturno bus”, film con Giovanna Mezzogiorno e Valerio Mastandrea, e ottiene un David di Donatello per la miglior canzone originale. Mentre “Gino e l’Alfetta” viene adottata per il Gay Pride di Roma del 2007 come inno nazionale, la raccolta “Monetine”, uscita nel 2008, propone la cover di “Una giornata al mare” di Paolo Conte. Il nuovo disco di inediti arriva solo nel 2011 con “S.C.O.T.C.H.”, realizzato con la collaborazione, tra l’altro, di Stefano Bollani, Niccolò Fabi, Andrea Camilleri e Peppe Servillo. Autore di “Il viaggio (pochi grammi di coraggio)”, colonna sonora del film “Immaturi – Il viaggio”, Daniele Silvestri scrive i testi e le musiche di “Capitan Kuk”, da cui viene tratto anche un musical. Il 17 giugno del 2012 sposa Lisa Lelli, mentre a dicembre ufficializza la propria partecipazione al Festival di Sanremo 2013: sul palco dell’Ariston proporrà i brani “Il bisogno di te” e “A bocca chiusa”. Torna a Sanremo 2019 in coppia con il rapper Rancore, presentando il brano “Argentovivo”; si classifica al 6° posto e vince il Premio della Critica “Mia Martini”, il Premio della Sala Stampa “Lucio Dalla” e il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo. Nel luglio successivo la canzone viene premiata con la Targa Tenco.

Il latitante è il sesto album in studio di Daniele Silvestri, pubblicato il 2 marzo 2007, a seguito della presentazione alla 57º edizione del Festival di Sanremo del brano La paranza (classificatosi quarto), primo estratto del disco. Prima era prima precede l’album, come sigla iniziale dello sceneggiato Padri e figli del 2005. Nell’album torna a collaborare Max Gazzè, che suona il basso acustico nei brani Faccia di vellutoNinetta nannaChe bella faccia e Il suo nome. Demo Morselli accompagna le note di Mi persi, con una tromba dai toni noir. Vincenzo Andrea “Il Bove” Leuzzi, cantante degli Otto Ohm, canta in A me ricordi il mare, Mauro Pagani partecipa a Love Is in the Air mentre l’ultimo brano Ancora importante presenta gli Inti-Illimani. Una breve ghost-track si rifà a uno scioglilingua fiorentino, (“Tito tu hai ritinto il tetto…”) recitato anche da Ugo Tognazzi in un suo film negli anni 50.

Un ragazzo che ha fa coming out e che non ha paura di dire che Gino gli piace più di Maria e non fa niente per nasconderlo.

Ehi, ehi, sono gay, sono gay
Non sono gay, non sono gay
Sì, sì, sono gay, sono gay
Non sono gay, non sono gay
Vado di fretta
Vado di fretta
Non ho più tempo
Datemi retta
Gino mi aspetta
Dentro un’Alfetta
Piena di muffa
Vado di corsa
Vado a una festa
Piena di gente
Molto entusiasta
Ora non posso
Vado di prescia
Forse ritorno
Ma non è una promessa
Vado di fretta
Vado di corsa
Quello che serve è tutto dentro alla borsa
E per adesso mi basta
Maria, sei sempre mia
Sei l’unica possibile
Ma di Gino, io mi fido un po’ di più
Lui mi conquista
E mi rilassa
Gino ha i miei stessi punti di vista
E per adesso mi basta
Ehi, ehi, sono gay, sono gay
Non sono gay, non sono gay
Sono gay, sono come vuoi
Oggi sono lui
Da domani poi se lo vuoi sarò lei
Sarò solo lei
Mi dirai, “Come fai”
Come mai, non lo sai cosa sei
Sei diverso da noi
Ma che vuoi, sono gay, fatti miei
Che disturbo ne hai
Quale enorme disagio ne trai
Sono gay, sono gay
Sì, sono gay
Non sono gay, ma vorrei
Ma lo sai quanti geni ed eroi sono gay, non lo sai?
O non vuoi ricordare
Preferisci pensare
Che un gay sia una sorta di errore
Una cosa immorale
O al caso migliore
Un giullare, un fenomeno da baraccone
E lo tollererai solo in quanto eccezione
E lo tollererai solo in televisione
Lo chiamano gay
E tu pensi ricchione
Maria, sei sempre mia
Sei l’unica possibile
Ma di Gino, io mi fido un po’ di più
Lui mi conquista
E mi rilassa
Gino ha i miei stessi punti di vista
E per adesso mi basta

Io non posso essere più tutto quello che ogni volta dici tu

Anna Tatangelo – Sono quello che vuoi tu (2007)

A partire dal 1994, Anna inizia a partecipare a diverse manifestazioni canore, sia provinciali che regionali. Nel 1999 si aggiudica il secondo posto al “Minifestival della canzone” di Viterbo, vincendolo l’anno successivo. Nel 2001 partecipa al concerto “La nota d’oro di Blera”, dove vince il concorso itinerante “Bravissimi in tour” a Sora. Nell’agosto 2001, all’età di 14 anni, viene selezionata dalla Rai per il “Girofestival”, dove presenta il suo primo inedito dal titolo, “Dov’è il coraggio”. Per la stessa canzone gira il suo primo videoclip, firmando il suo primo contratto discografico. Nel settembre 2001 partecipa e vince l’Accademia della canzone di Sanremo con il brano “L’angelo” di Syria: con questa vittoria entra di diritto nel cast della Categoria giovani del Festival di Sanremo 2002. Nel 2002, a 15 anni, partecipa e vince nella Categoria Giovani del Festival di Sanremo, con il brano “Doppiamente fragili” composto da Marco Del Freo e David Marchetti. Pippo Baudo la sceglie come co-conduttrice della trasmissione “Sanremo Top”, insieme a Silvia Mezzanotte, vincitrice con i Matia Bazar della sezione Campioni. Sempre nel 2002 duetta con Gigi D’Alessio nel brano “Un nuovo bacio”, raggiungendo la nona posizione tra i singoli più venduti. A luglio prende parte alla XVII Giornata Mondiale della Gioventù. Nel 2003 torna al Festival di Sanremo ma nella sezione Big e in coppia con Federico Stragà, con la canzone “Volere volare”, scritta da Bungaro e Claudio Passavanti. Anticipato dal singolo “Corri” esce nell’agosto del 2003 il suo primo album, dal titolo “Attimo x attimo”. Nel 2004 viene scelta dalla Disney per duettare con Gigi D’Alessio ne “Il mondo è mio”, canzone dei titoli di coda per l’edizione speciale home video di “Aladdin”. Nello stesso anno le viene affidata la fascia pomeridiana “Playlist Italia” per la quale introduce le interviste, i programmi e i video live richiesti dai telespettatori di Live Italia. Con Video Italia la Tatangelo collabora per due anni. Nel 2005 partecipa per la terza volta al Festival di Sanremo con “Ragazza di periferia”, canzone scritta da Gigi D’Alessio con Vincenzo D’Agostino e Adriano Pennino; la canzone si classifica al terzo posto della Categoria Donne e nelle settimane successive raggiunge la posizione numero 16 nella classifica dei singoli più venduti in Italia. Con la partecipazione al Festival di Sanremo, esce anche il secondo album della cantante, anch’esso intitolato “Ragazza di periferia”. Nel 2006 partecipa per la quarta volta al Festival di Sanremo con il brano “Essere una donna”, canzone composta da Mogol e D’Alessio. La canzone si classifica al terzo posto. Il brano raggiunge la quarta posizione nella classifica FIMI. Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo esce una riedizione dell’album “Ragazza di periferia”, al quale viene aggiunto il brano sanremese e l’inedito “Colpo di fulmine”. L’album viene certificato disco di platino. Anticipato dal singolo “Averti qui”, nel 2007 viene pubblicato il terzo album di Anna dal titolo “Mai dire mai”, che rappresenta il suo debutto come autrice: suoi sono infatti i testi sia della già citata “Averti qui” che di “Lo so che finirà”. L’album vede anche il contributo di Gaetano Curreri degli Stadio. Il 2008 vede la sua quinta partecipazione al Festival di Sanremo, dove si classifica al secondo posto con il brano “Il mio amico”; il brano raggiunge anche la quattordicesima posizione nella classifica dei singoli più venduti. Nel corso del festival, sempre sulla stessa canzone, duetta anche con Michael Bolton e lo stesso duetto viene inserito nel repackaging di Mai dire mai, pubblicato il 29 febbraio 2008, che supera le 100.000 copie e raggiunge il disco di platino. Il 30 maggio 2008 viene estratto il nuovo singolo “Mai dire mai”.

La promozione dell’album Mai dire mai è cominciata il 28 settembre 2007 con la pubblicazione del primo singolo Averti qui e, nel mese di ottobre e novembre è avvenuta anche nelle radio canadesi e statunitensi in vista di un’imminente pubblicazione internazionale. Inoltre, a partire dal 26 novembre è stato effettuato anche un Radio Tour, con esibizioni dal vivo nelle varie radio italiane. Dal 23 novembre viene trasmesso in radio il singolo Lo so che finirà, il quale è accompagnato anche da un videoclip girato a San Francisco, durante le pause del tour negli Stati Uniti con Gigi D’Alessio. Successivamente, con la partecipazione a Sanremo 2008, il 28 febbraio viene messa in vendita una nuova versione dell’album, contenente il singolo inedito Il mio amico, sia nella versione solista che in quella in duetto con Michael Bolton. Il brano Sono fatta così è la canzone in cui la cantante si cimenta in un energico rock blues che si trasforma poi in un brano soul con un coro gospel. Il 30 maggio esce il quinto singolo estratto, Mai dire mai, per il quale però non è stato girato un videoclip.

E’ una storia disfunzionale. Lui la tratta malissimo accusandola sempre di essere il contrario di quello per cui l’aveva criticata precedentemente. Ma lei si ribella e forse trova il coraggio di liberarsi di lui.

Se vuoi fare la pace

Abbassa un poco la voce

Ma che cosa c’è che ti brucia

Che ti rende feroce

Se vuoi darmi la croce

Se è così che ti piace

Allora fallo veloce

E non parliamone più

Se vuoi fare l’amore

Allora spegni la luce

Non li voglio i tuoi baci

Fai il tuo comodo e taci

Lascia stare le scuse

Che non ti servono a niente

Lascia che sia domani

E chiudiamola qua

Io non ti capisco più

Spiegami se puoi

Ma dimmelo tu come mi vuoi

Sono fuoco e sono vento

Sono una e sono cento

Sono brutta e sono bella

La tua croce la tua stella

Sono allegra sono triste

Sono ercole o maciste

Troppo magra troppo tonda

Sono bruna e sono bionda

Sono tutto ciò che conta e poi no non valgo niente

Io non centro con i tuoi guai

Poi colpevole e innocente

Sono falsa sono matta

Prima cagna e dopo gatta

Io non posso essere più

Tutto quello che ogni volta dici tu

Quante volte mi hai tradito

Quante volte sei tornato

Ed io qui ad aprire la porta e ti ho sempre perdonato

Ma stavolta non inganni

Hai finito di insultarmi

Mi riprendo la mia vita la porta sta la

Sono acqua sono terra

Sono pace e sono guerra

Sono albergo e sono casa

La tua noia e la tua musa

Sono madre e sono amica

Prima cura poi ferita

Sono schiava e poi regina

Sono furba e poi cretina

Sono tutto ciò che conta e poi no non valgo niente

Io non centro coi tuoi guai

Poi colpevole e innocente

Sono falsa sono matta

Prima cagna dopo gatta

Io non posso essere più tutto quello che ogni volta dici tu